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della sua città„. Notasi, che questo artista e biografo è tanto più degno di fede per essersi egli trattenuto qualche poco in Bologna a lavorare di pittura, per i preparativi che facevansi onde festeggiare la incoronazione di Carlo V per mano di Clemente VII. giorni appunto che furono gli estremi alla nostra famosa scultrice. Siccome poi quanto maggiormente concerne l’artista è la memoria delle sue opere, e donde trasse gl’insegnamenti per sì stupendamente operare; così verrà intorno a ciò qui raccolto quanto della insigne donna esposero gli scrittori antichi e moderni che onoraronla d’encomj.

Dal bolognese Marc’Antonio Raimondi prediletto scolare del suo compatriotta Francesco Francia si ebbe1 Properzia i primi avviamenti del disegno. Ben fausto auspicio, vantare a maestro il solo emulo di quell’Alberto Durero le di cui incisioni riscossero sempre l’universale ammirazione! Ma la discepola del Raimondi, che nello incidere tavole in rame riesciva con garbo non comune, aveva immaginativa troppo fervida per riprodurre ognora con fredda esattezza le altrui idee inceppando le proprie; la sua mente creatrice voleva spaziare nel vasto campo della composizione, ove bene spesso di differenti messi s’intessono fregi che adornano il vero senza confonderlo. Ella era anco pittrice, ma fiorendo allora in Bologna principalmente la scoltura, lo esempio altrui la invitò a dedicarsi interamente a questa. Cominciò quindi dal disporre la Passione di N. S. G. C. su piccolo nocciuolo di pesca, ove il grande sacrificio con le molte figure, che ne faceva Ella interessanti spettatrici, erano disegnate e collocate con

  1. Il Raimondi partì da Bologna circa il 1507 standone assente moltissimi anni; e deve supporsi che in quest’epoca Properzia fosse almeno dodicenne per avere tanto approfittato delle sue lezioni.