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morte, a perenne testimonianza di dolore , gli ſu data la denominazione di Malgrado e conservatagli. Furono tosto chiuse le scuole , che come a' di nostri anche in allora sospendevano in tai giorni il loro corso. Ma suo maggior trionfo si furono le lacrime di tutti coloro che fecero cor teo al feretro. In quel momento , che intorno fredda salma , ogni vivente si fa giusto , severo , e franco giudice di chi più non gli cale adulare per isperanze , nè sfuggire per ti more , di modo leggonsi in quegli aspetti composti a sdegno , o a mestizia quasi in compendio le qualità dello estinto , tanto che se questi mal visse , la commozione che sveglia il lugubre apparato non lo salva dello esclamare del popolo ( mentre invoca pure pace all'anima sua ) oh finì l'ipocrita! l'egoista! Oh dal prepotente ci liberò il Cielo! Viceversa bagnando di lacrime le guancie ov'è di pinto quel sentimento che distingue da' canibali, singhiozzante dice — oh Anima sincera, benefica! ti benedica Iddio — Se fu segno d'invidia — povera vittima! .... Cosi zante dice — appunto, se a quella funebre cerimonia fosse accorso uno straniero, e al gemmato anello, che in segno di magiste ro aveanle posto in dito, all' aurea catena che le scendeva dal collo al petto, e all'abito di scarlatto con cappuccio, adorno di vaio, riconosciuto avesse la spoglia d'insigne Dottoressa, d'Illustre donna, il pianto ed i singulti dei Professori, scolari, magistrati, e capi dei quartieri che contornavano la bara, le avrebbero detto quanto di tutti ella regnasse in cuore, e quanto ad essi riuscisse aspro quel duro caso che gliela rapì anzi tempo. Morì nubile; e soleva dire che amava suo Padre perchè le aveva data la vita e Odofredo ( già innanzi citato ) perchè ammaestrata: des so ne accompagnò il cadavere sino al sepolcro, che le fu dato dopo esequie sontuose nella Chiesa dei RR. PP. Serviti.