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CALDERINI | 163 |
zione, in prima del grande Cardinale Albornozzo, poi
di quel Cardinale Roberto di Ginevra, che Bologna e
Cesena allagò di cittadino sangue, venissero dette armi, a riconquistare alla Chiesa il dominio delle Provincie già abbandonate ai Vico, ai Malatesta, ai da
Polenta, e ad altri; egli, il Lignani, e in Bologna a
doprandosi, ed in Avignone accorrendo, non ommise
sforzo, non sacrificio, non cura, acciò la patria sua
onorevole pace si avesse. Perloché in appresso Re e
Papi lo colmarono di onori, gli accordarono grandi privilegi, e commisero rilevantissime facoltà. Egli medesimo «dal Comune di Bologna fu mandato a pigliare» il possesso di quindici Ville nel contado d’Imola» e» infine riputato miracoloso e onorato qual primo in» tutta Italia, venne dai Bolognesi prescelto alla digni» tà di Vicario Generale» ed ebbe in ogni tempo ova
zioni di affetto, di fiducia, e di venerazione. E chi di
tant’uomo copriva la Cattedra mentre i suoi concittadi
ni, non del suo sapere soltanto, ma peranco dell’at
tività, dell’avvedutezza, della energia abbisognavano?
Novella! «Novella, dottissima in tutte le arti liberali,
«quando suo marito» e laureata nelle leggi» era occupato in altri affari, faceva molti consulti,.» e degnamente ascendeva la cattedra, dettava e spie
gava le lezioni di lui: ( 5).»
Al valore della rara era serbato premio condegno; perchè quantunque «Urbano V., per compensare i me riti del Legnani procurasse che la di lui moglie si facesse Monaca per nominarlo Cardinale ( 6 )» tutta via non si rileva affatto foss’ella dal saggio consorte a ciò stimolata; cosi, oltre la prova d’aſſetto riporta ta, ebbe eziandio il contento di vedere l’uomo che le