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162 NOVELLA E BETTINA


Le notizie che si rinvengono di queste due sorelle, ad una stessa fonte di sapere abbeverate, presentano tanta equalità di pregi, che non si troverebbe ragione di ricordarne una, e porre l’altra in obblio. Di en trambe pertanto si verrà esponendo quanto ci fu dato raccorre.

È osservazione storica che quando Giovanni d’Andrea Calderini per importanti ambascerie, che più volte gli furono allidate, doveva lasciare vacante la Cattedra di diritto Civile, e del Canonico, con tanto grido occupata nel patrio Ateneo, una delle figlie ne assumesse l’uflicio di lui disimpegnandolo assai lodevolmente; ma non si trova d’accordo ogni scrittore nel tramandarne il nome di quella, attribuendo taluno di essi quesť onore a Bettina (2), sostenendo gli altri fosse Novella; anzi, di quest’ultima aggiungono che avendo sortito dalla natura sorprendente bellezza, solea ascendere la cattedra ricoperto il volto di un denso velo (3): ben saggiamente! chè la vera scienza si pregia aversi a compagna la gentil verecondia. Se però non riesce facile l’indicare con certezza quale delle due sorelle cosi degnamente sopperisse al padre, ben certo è per altro che a niuna di loro manco in appresso il vanto di acquistarsi alto grido sull’onorato seggio.

Novella fu condotta in moglie da quel Giovanni Oldrendi da Lignano Milanese, da cui ebbe origine la senatoria famiglia Lignani (4). Giovanni, divenuto Dottore eminentissimo, ſu cittadino di Bologna, e Lettore nel pubblico studio: quando le armi Ecclesiastiche, com poste di Brettoni, Cimbri, Svizzeri, Spagnuoli, e di tante orde straniere, furono spinte dal volere d’Innocenzo VI. da Avignone in Italia, perchè sotto la dire-