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DA BOLOGNA | 161 |
Cosi avvenne diffatli, e il di lei buon esempio ſu coronato
dal più felice successo. Nello stesso volger di tempo la
nostra Eroina ci mostrò che quantunque si fosse donata a
Dio, e intimamente stretta a lui, tuttavolta non rifiutava
quei dolci sentimenti che pure aggiungono pregio all’uma
no cuore. Benvenuta Mammolini, di lei madre, non appena
rimasta vedova del secondo consorte si fece Terziaria di
San Francesco; e quando la figlia fu.chiamata a Fondatrice
in Bologna, volle appartenere alla divota compagnia da lei
guidata, assumendo essa l’umile qualità, d’inserviente del
Monistero, Per tale titolo venne collocata vicino al Con
vento, ma divenuta vecchissima e cieca molti erano i pe
ricoli, ai quali la tenera figliuola temevela esposta. Ella
fattosi animo, radunate a sè tutte le monache le pregà
con le lacrime agli occhi di unirsi a lei per supplicare il
Pontefice Pio II., allora in Bologna, affine permettesse che
Benvenuta fosse ricovrata fra loro entro clausura ( 3). Olte
nuto l’intento diede mille altre prove della riverenza,
che
in qualsiasi stato conservano le buone figlie a chi loro
diede la vita.
La buona religiosa collocata al posto della Fondatrice non valse a tenervisi neppure un anno; allora, ad una nimi voti delle Comunità vi fu elevata di bel nuovo Ca terina. Essa riprese le antiche sue consueludini, ed anche con più calore; ma sebbene non contasse che il cinquan tesimo anno di età, la sua salute s’infievoli a segno, da renderla accorta ch’era presso al suo fine; ne prevenne le sue figlie, e diedesi con più fervore all’orazione. E pur troppo fra non molto si aggravo, o per poco solo si rieb be; poi ricaduto il suo frale, l’anima ne volò al bacio del Celeste Sposo.
A descrivere gl’innumerevoli prodigi che si ammirarono