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160 SANTA CATERINA VIGRI


non pertinace ma ferma; docile e non debole; retta sem pre; assennata, instancabile, attenta, affettuosa; con la sua vigilante dolcezza, costringeva le vicarie, e le Maestre a seguire le di lei orme: perchè è’ stimolo a cui non si resiste l’eccitamento e le giuste minaccie dei superiori; a modo che non v’è prova più certa di esservi un capo inetlo e debole, dove la trascuranza e la malvagità dei sulbal terni resta impunita. Oh! perchè non si specchiarono in questa reggitrice ( che infine sieno pochi o molti i gradi di un seggio hanno lo stesso principio e il fine istesso ). Perchè non si specchiarono in lei, coloro a cui la proy videnza commise il ben’ essere di tanti loro simili? Ma in vece, o traendo quelli la vita nell’abbandono di letargica mollezza; o fra gli allettamenti di vana ambizione; o in mezzo ai raggiri di vili o interessate mire; abbandonarono alcuna fiata i miseri nella micidiale inerzia; ed altre volte con la gioia dei cannibali, mercanteggiarono di essi, poco meno di come nella primavera è costretto di fare il povero pastore, coi parti delle sue agnella! Oh avessero imitata tutti, la Fondatrice, e Superiora delle Clarisse di Bologna.

Regnava nel Monistero del Corpus Domini della dotta città l’ordine il più perfetto; e già questo Convento com peteva e per il numero e per le distinte virtù delle Vergini che rinchiudeva, coi più antichi e distinti; quando per di sposizione generale venne decretato che la dignità di Ba dessa non dovesse più essere conferila a. vita durante, ma pel solo lasso di tre anni. E siccome gli Ecclesiastici Su periori desiderano cansare le rimostranze che avrebbero fatte alcune delle Superiore a cui si voleva imporre di scendere dal loro posto; si pensò d’invitare Caterina a cederlo per prima; persuasi, andrebbero ben liete tutte le altre d’imitare colei, di cui suonava alta fama di Santità.