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152 SANTA CATERINA VIGRI


quando in quando la sua mente venne pure tormentata da dubbi crudeli intorno alla santità della Eucarestia! ma quell’angelo in terra non fermavasi, o a consultare la ragione, o a mendicare pretesti per illudere se stessa, o ad investigare il mistero; offrendo invece a Dio il martirio che tali lotte cagionavano al suo spirito; con preci ardentl chiedeva e scongiurava le accordasse umiltà per obbedire alla cieca; fervore per degnamente ricevere Iddio sotto la specie del pane, e fede per ammirarne le meraviglie, confessando con ispirito cristiano che s’Egli capisse nel nostro immaginar, Dio non sarebbe. Esaudita la Vergine, riebbe la calma del cuore, umiltà per eccellenza, serafico ardore, fede salda e costante.

Dotata com’ella era di mirabile senno non lasciavasi trasportare da desideri, sebbene avessero colore di Santità, se prima accurato esame non la ponesse fuor di dubbio fossero quello invece diaboliche suggestioni: persuasa per tanto non si addicesse ad una giovanetta, l’avventurarsi a mille accidenti, depose la brama che pungevala di por tarsi in un deserto a vivere da Anacoreta. Egualmente pa droneggiando le fisiche disposizioni, combatté col ſervore, e colla diuturnità della preghiera un sonno tormentoso che spesso l’assaliva; ma docile poi a santi consigli concedeva alle umane membra il neccessario riposo.

Ma ora è tempo che si passi ad osservare come fosse perseverante nella deliberazione di consacrarsi al suo Si gnore, superando tutti gli ostacoli che le si paravano d’in nanzi, e sprezzando ogni allettamento che potesse distornela.

Suor Lucia Mascheroni, com’è narrato di sopra, era stata chiamata erede da Bernardino Sedazzari di tutti i suoi beni affine erigesse a Chiostro di Agostiniane lo stabilimento in cui le predelte Vergini vivevano. Disponevasi