Pagina:Bonafede - Cenni biografici e ritratti d'insigni donne bolognesi.pdf/177


BERTANA 141


queste sieno imprese che non abbiano rispondenza con la grandezza, bontà e bellezza dell’animo suo, e manco le siano da dare, e da levare riputazione alcuna; perciocchè quando il Castelvetro avesse detto tutto quello che sapesse di V. S. non le leveria per questo, che non fosse quello onorato e caro al mondo ch’egli è. E quando dall’altra parte V. S. avesse detto del Castelvetro tutto quello che sa pesse non ne riporteria più lode che tanto, e metteria tempo in dir cosa contraria alla sua dolcissima natura. Però desidererei che V. S. si contentasse di comandarmi che io vedessi di accomodare questa differenza con soddisfazione delle parti, parendomi che questa non sia per essere cosa impossibile da fare, poichè ad Aristotile ed a molti altri, non meno che v ’ abbiate fatte l’uno all’altro, sono state fatte opposizioni; nè per questo è avvenuto che non siano grandi ed onorati scrittori; e tanto più io potrei forse sperare di ridurre ancora il Castelvetro, con tutte le sue opposizioni a salvare ancora le ragioni di V. $. ed all’incontro indurre lei a fare il medesimo; in che dimostreria la felicità dell’uno e dell’altro ingegno Nè si sdegnerà V. S. del mezzo mio, perch’io sia donna; che anco le donne, come sa, hanno spente le guerre accese, e fatti i nemici amici.» Riuscì questa lettera di sommo gradimento al Caro, e non esitò a dimostrarlo rispondendo a Lucia — «Vorrei ch’ella mi credesse, ch’io mi tengo più contento e più pregiato d’esser fatto degno da lei della sua grazia, che di qualsivoglia altro acquisto che in questo tempo mi potesse avvenire. E dalla lettera ch’ella mi scrive io mi sono tanto sentito commuovere quanto da nessun’altra mai; sì perchè la bontà, la prudenza e l’amorevolezza con cui si vede scritta, possono ordinariamente persuadere ognuno, come perchè mi ha trovato