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136 | MEA MATTUGLIANI |
Sicché tu possa a’ tuoi perpetuare |
Ma particolar menzione meritano le ultime terzine, colle quali la poetessa si fa a torre ogni lusinga all’adoratore.
Al mio lungo sermon priego perdona |
È dono del Creatore uno svegliato ingegno, forza spesso dell’educazione il coltivarlo, ma resta alle proprie voglie guadagnarsi il vanto di volgerlo al bene e divenire di bello e caro esempio ai posteri, o viceversa, questo stesso dono dirigendo al male, farsi oggetto che unito all’ammirazione si abbia il loro disprezzo.
Giudichi il lettore qual memoria lasciasse di sè Mea Mattujani.