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128 | MARIA |
facesse ricreder chi assolutamente non concede scintilla
di genio nella compagna dell’uomo.— Raramente è vero
crescono donne di mirabil senno... che forse, non ogni.
età, una ne segna; ma se sia colpa di natura o della edu
cazione; più che alle donne, che le storiche pagine, le
antiche cronache, e le generali tradizioni, ci mostrano
saggie, dotte, illustri, grandi, somme, perchè ne colti
varono e cuore e senno, si gitti uno sguardo nello scia
me dei giovani neghittosi, abbandonati a se stessi... forse,
la differenza fra quelle e questi non chiarisce abbastanza
che ripetendosi una stessa causa, produce effetti non dis
simili, sebbene in vario sesso?...
Il primo di agosto del 1799, il vasto tempio al Gu smano consacrato, sin dal mattino rigurgitava di perso ne: ogni scienziato, ogni dotto era colà accorso con ansia: ognuno bramava sfidare la valentia di questa giovane donna non ancora entrata in arena. Ella, modestamente vestita di nero, coperto il capo da un velo che scendevale fino ai piedi, stavasi su ampia predella a tal uopo disposta. Il suo aspetto era tranquillo, come di persona a cui non è molesto il pensiero di ciò che imprende; il suo sguardo e il suo contegno erano composti al rispetto che quell’adunanza meritava, che, chi seppe guadagnarsi delle doti sa apprezzare le altrui: vedevasi in lei la sicurezza ben lontana da presunzione; in lei scorgevasi quell’umiltà che non invilisce chi la professa. La disputa cominciò: schiariti da Maria molti quesiti, che quei dottori a lor piacere le venivano facendo; all’improvviso le presentarono tesi di sì profonda difficoltà, che gli stessi suoi maestri impallidirono per temenza avess’ella a smarrirsi. La discepola, senza menomamente scomporsi, servendosi sempre dello idioma del Lazio fino allora