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essa a quel tempo senza competitore quel solo Urbinate, che forse mai non l' ebbe , il quale però altamente stimava ed ammirava il nuovo Capo -scuola bolognese. Infine di quel la , che da quasi tre secoli è la scuola pittorica di tutta „ Italia , (4) , a tanto grado elevandola quei Caracci che da tutti i più valenti trassero il meglio , per insegnarlo nella loro accademia degl' Incamminati , donde usci un Domeni chino , un Guido , un Albani , i quali , col martirio di S. Agne se, colla strage degl' Innocenti , e coll' Annunziata mo strano quanto favorisse lo slancio del loro ingegno il non avergli preclusa la via che bramava battere ; quanto le sane critiche maturassero la ragione , quanto una giusta imita zione li facesse padroni del bello originale ; quanto li ren desse attivi quella specie di concorso che vi si faceva per riportare avvisi o premi dal gran Lodovico : della cui arte qual vero trionfo , e qual compendio di ogni bello basti citare il Chiostro di S. Michele in Bosco.

Mentre dunque di tutte queste Opere risuonava si viva lode per tutta Europa, nacque in Bologna li 8 Gennaio del 1638 Elisabetta figlia primogenita a Gian -Andrea Sirani ed a Margherita Masina. Come sempre avviene in ogni es sere vivente, che le predominanti tendenze nelle prime spontanee occupazioni si appalesano , così la picciolissima Elisabetta spiegò ben presto molto trasporto e disposizione al disegno. Il padre valente pittore nell'osservare ciò che per giuoco essa andava lineando , se ne compiacque e sorrise , ma era ben alieno dal lasciarsi sedurre dal pensiero di appli care una fanciulla alla pittura , quantunque avrebbe dovuto lusingarlo l'esempio di tante altre pittrici, e sopra tutti quello, allora recentissimo della concittadina Lavinia Fontana, alla quale i pennelli procurarono distintissimi onori in patria, che in Roma ſu dichiarata Pittrice di Gregorio XIII, che