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rientrava pacificamente nel Vaticano piena ella di esultanza, all'aprirsi delle scuole , il 17 Novembre 1815 , improvvisò in lingua greca magnifiche lodi di quel Gerarca.

Ma alla sola profonda cognizione di quella lingua non arrestavasi il di Lei sapere : chè , al dire di molti suoi amici , scriveva emendazioni intorno ad alcuni pas si di Pausania male interpretati dall'Amaseo , intorno „ il viaggio del giovine Anacarsi di Barthelemy Scrit ti preziosi che , s' Ella veniva conservata alcun poco più alle lettere , ora accrescerebbero il pregio delle utilissime sue opere ; come pur anco gli ellenisti godrebbero di una raccolta di Versi dell’Aponte , che la di Lui magnanima amica divisava pubblicare , facendoli precedere da altri suoi: a spiegare il pregio de'quali basti il dire che li conosceva degno omaggio all'amato maestro.

Nelle riunioni di dotti amici , ella ne era l'astro più brillante , perchè di tanto vivo ingegno , e di mente sì colta, che improvvisava versi greci e italiani di una nitidezza e grazia sperabile soltanto nei più forbiti. Nè di ciò andava menomamente altera ; e molto meno era invida de' pregi altrui ; ma di chiunque lealmente l'appressò amica affettuosissima, con sincerità lodava e incoraggiava ; e belle prove di generoso animo si ebbe da Lei la sua concittadina Dottoressa Maria Dalle-Donne.

Un tanto lume però si spense anzi tempo, giacchè varcando appena il cinquantottesimo anno morì Clotilde il 4 di Giugno 1817. Desolazione pei congiunti , cordoglio pegli amici , irreparabile danno per le lettere , mestizia per tutti! I suoi funerali furono il vero trionfo della virtù , perchè privi del ſasto che si compra coll'oro , ma solenni per l'omaggio che ogni dotto, ogni studioso correva a tributare a quella salma, onorata da corona di alloro, e da altra di fiori ; e