Pagina:Bonafede - Cenni biografici e ritratti d'insigni donne bolognesi.pdf/107


dall'olio 83


nel cuore veracemente religioso come nacquero gemelli nella nostra santa fede questi comandamenti. Altro non po tendo quella pia fanciulla versava nelle mani del mendico il cestellino che conteneva la propria refezione.

Ai quai tratti del cuore, tennero dietro le riflessioni della mente, che in Lei sviluppava con egual santità: perchè» semplice e schietta nel vestire, grave e composta nel portamento, parca e misurata nel parlare; e negli occhi a segno raffrenata che mai gli affissò in faccia duo mo, e camminando per le strade, tenevali sempre fissi in terra, nè mai per qualunque strepito, novità o spettacolo avrebbeli lasciati scorrere neppure alla sfuggita» pregi che formavano gli accessori del quadro, di cui era soggetto questa pura verginella, vero esempio di umiltà, quale stimandosi vile e malvagia gittavasi ai piedi degli altari, e bagnata di lacrime a Dio chiedeva perdono dei falli suoi, la entità dei quali forse avrebbe appena macchiata la purezza degli angeli .

Tanta ritenutezza e tanta assiduità nella preghiera, non scorse di buon grado la madre sua Pantasilea, che ve dendo crescere la fanciulla assai avvenente l’avrebbe pur voluta disinvolta e gaja non meno delle altre fanciulle sue pari . E siccome era dessa rimasta vedova del Duglioli pa dre di Elena, e quindi passata in terze nozze con Fran cesco Dall’Olio distinto cittadino Bolognese, vedovo anch’ esso con molta prole d’ambo i sessi; divisò costei per distorre la figlia dall’orare di addossarle il maggior disim pegno delle faccende domestiche, di che nel decimo quin to secolo ( come rilevasi da memorie famigliari antiche ) non isdegnavano occuparsene le gentili donzelle e le di stinte matrone ancora.

Furono dunque senza riguardo alcuno imposte alla