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Liber qui appellatur Lusa apostolorum1 apocryphus
Liber qui appellatur Canones apostolorum apocryphus
Liber Phisiologus ab hereticis conscriptus et beati Ambrosii nomine praesignatus2 apocryphus
Historia Eusebii Pamphili3 apocrypha
Opuscula Tertulliani apocrypha
Opuscula Lactantii sive Firmiani4 apocrypha
Opuscula Africani4 apocrypha
Opuscula Postumiani et Galli5 apocrypha
Opuscula Montani, Priscillae et Maximillae apocrypha
Opuscula Fausti Manichei apocrypha
Opuscula Commodiani apocrypha
Opuscula alterius Clementis Alexandrini6 apocrypha
Opuscula Thascii Cypriani7 apocrypha
Opuscula Arnobii apocrypha
Opuscula Tichonii apocrypha
Opuscula Cassiani presbyteri Galliarum apocrypha
Opuscula Victorini Petabionensis apocrypha
Opuscula Fausti Regiensis Galliarum apocrypha
Opuscula Frumentii Caeci8 apocrypha
Epistula Jesu ad Abgarum apocrypha
Epistula Abgari ad Jesum apocrypha
Passio Cyrici et Julittae apocrypha
Passio Georgii apocrypha
Scriptura quae appellatur Salomonis Interdictis9 apocrypha
Philacteria omnia quae non angelorum, ut illi confingunt, sed daemonum magis nominibus conscripta sunt10 apocrypha

Le cause che produssero l’abbondante fioritura di apocrifi neotestamentari (come pure della non rara loro rimanipolazione posteriore) sono di vario genere. Anzitutto, in alcuni documenti più antichi, ci fu il legittimo desiderio di fissar per iscritto i fatti e i detti che la tradizione attribuiva al divin Maestro e ai suoi apostoli (cfr. Lc. 1, 1-2). Presto poi si volle, con amplificazioni, invenzioni, adattamenti dall’Antico Testamento o rifusione di vecchi spunti novellistici, indulgere alla curiosità e all’avida fantasia del volgo cristiano, non pago delle semplici e sobrie notizie de’ Vangeli e degli Atti canonici (riguardo soprattutto alla famiglia di Cristo, agli anni della fanciullezza, alle gesta de’ vari apostoli, alla vita che ci aspetta oltretomba), ma bramoso sempre di particolari minuti e precisi, e assetato del meraviglioso e del soprannaturale. Finalmente, uno degli impulsi più

  1. Non del tutto sicura è la scrittura lusa, nè si sa a che voglia propriamente alludere. C’è chi legge iussa apostol., intendendo Constitutiones apostolorum.
  2. Il Physiologus è una storia degli animali, trasportata al morale; opera d’uno scrittore greco dell’età alessandrina.
  3. Questo libro e i seguenti 15 (?) opuscula non solo non hanno nulla a vedere con gli apocrifi del N. T.; ma non si capisce neppure come i più figurino tra gli «apocrifi» nel senso di libri eretici e condannati. Per quel che riguarda Eusebio in particolare, il Gelasiano è qui in contraddizione con quanto notava più sopra: «Chronica Eusebii Caesariensis atque eiusdem historiae ecclesiasticae libros, quammvis in primo narrationissuae libro tepuerit et post in laudibus atque excusatione Origenis scismatici unum conscripserti librum, propter rerum tamen singularum notitiam, quae ad instructionem pertinent, usquequaque non dicimus renuendos.»
  4. 4,0 4,1 Secondo lo Schwartz, la miglior tradizione dà come testo: Opuscula Lactantii apocrypha; le aggiunte sive Africani (Lattanzio era africano), sive Firmiani sono debolmente attestate. Nessuna menzione pertanto di Julius Africanus.
  5. Si tratta evidentemente dei dialoghi di Sulpicio Severo, in cui Postumio e Gallo sono gli interlocutori, onde Gennad. (de vir. ill. 19) gl’intitola: Conlatio Postumiani et Galli. Ma la strana espressione «opuscula P et G» fa sospettare un grosso equivoco da parte del Gelasiano.
  6. Alterius Clementis, in riguardo di Clemente Romano, discepolo di Pietro e Paolo e papa, di cui ricorre il nome più sopra.
  7. Se si tratta veramente, come non sembra potersi dubitare, del vescovo di Cartagine e dei suoi scritti genuini, s’ha anche qui una contraddizione con l’asserzione precedente del Gelasiano: «item [sancta Romana Ecclesia suscipi non prohibet] opuscula beati Caecili Cypriani martyris ei Carthaginiensis episcopi.»
  8. Non si sa chi sia.
  9. Ovvero Contradictio Salomonis. Non si sa chi sia.
  10. Cfr. Timoth. presb. (principio del VII sec.) De recept. haer. 86, 24 βάρβαρά τινα ὀνόματα ἐγγράφοντες (su tali amuleti) καὶ ὡς αὐτοί φασιν ἀγγέλων, τὸ δ´ἀληθὲς εἰπεῖν δαιμόνων τῶν αὐτοῖς ὑπηχούντων.