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stanca. E disse a Giuseppe: «Sale (la caldura) che mi fiacca: che fare? Non c’è ombra, che mi ripari». E stese le mani al cielo, pregò dicendo: «O potenza dell’Altissimo, secondo la dolce parola che ho udito talora proferita da te, fammi tu ombra: che viva l’anima (mia), e dàmmi il tuo refrigerio». Gesù udendo ciò, si rallegrò a quelle parole, e piantò in terra l’arido ramoscello che aveva in mano a mò di bastone, e disse imperiosamente: «Dà subito alla mia mamma l’ombra più gradita». E subito quel ramoscello crebbe in un folto e ramoso albero, che offrì un dolce refrigerio a loro che riposavano.

6. Un giorno poi, durante la stagione invernale, mentre il sole con la sua forza irradiava limpido, un raggio solare si allungò, penetrando per la finestra fino alla parete nella casa di Giuseppe. C’eran là de’ figliuoli de’ vicini, compagni di Gesù, che giuocavan con lui, correndo per la casa. E Gesù salì sopra il raggio di sole, e messeci su le vesti ci stava a sedere come su solidissima trave. Al veder ciò, que’ fanciulli della sua età che giuocavano con lui, s’immaginarono di poter fare altrettanto. E salirono per seder con Gesù, giuocando a suo esempio. (Ma precipitarono a terra. E si lamentavano:) «Siam ridotti in pezzi!». Gesù allora alle istanze di Maria e Giuseppe, si diè a guarire le lesioni di tutti quei feriti, soffiando con lieve fiato nel posto dolente. E disse: «Lo Spirito spira dove vuole (Jo. 3, 8), e risana chi vuole», e furon risanati. E tutte queste cose annunziarono ai nostri padri. E il fatto divenne noto in Gerusalemme e ne’ lontani confini della Giudea. E si diffuse la fama di Gesù tutt’all’intorno per le provincie. E vennero per benedirlo ed esserne benedette. E gli dissero: «Beato il seno che ti portò e le poppe che hai succhiate» (Lc., 11, 27).

Giuseppe e Maria resero grazia a Dio per tuttociò che avevano udito e veduto.