Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/18


XVIII

Eva, in uso presso gli Ofiti, di cui Epifanio (XXVI, 2 s.) cita un breve passo, il Vangelo vivente (τὸ ζῶν εὐανγγέλιον), menzionato da Timoteo presbitero (86, 21) come capolista del canone manicheo, il Vangelo della perfezione o consumazione (τὸ εὐαγγέλιον τελειώσεως cfr. Epiph. XXVI, 2; Philastr. 33) e qualche altro. Si tratta in massima parte di libri gnostici. Cfr. altresì R. Reitzenstein, Eine frühchristliche Schrift von der dreierlei Früchten des christlichen Lebens (in «Ztschr. f. d. neut. Wiss.» XV, 1914, p. 60-69), pervenutoci in un codice del IX secolo, e il cui autore nonostante varie speculazioni gnostiche appartiene tuttavia alla Chiesa; rimonterebbe, secondo il Reitzenstein, al II secolo.

Frammenti, più o meno probabili, di antichi vangeli perduti sono stati ritrovati recentemente ne’ papiri egiziani. Citiamo:

a) il frammento così detto del Fajjûm (III sec.?), parallelo a Mt. 26, 30-34 = Mc. 14, 26-30. Il Bickell, che l’ha scoperto e decifrato per primo nel 1885, lo Harnack, il nostro Chiappelli ed altri credettero vederci un resto d’un antichissimo vangelo perduto, anteriore ai Sinottici. Altri invece, specialmente tra i critici inglesi, ci videro una semplice citazione biblica dipendente dai nostri Vangeli: lo Hingenfeld sostenne non esser altro che una reliquia d’un’antica armonia evangelica, sul genere di quella famosa di Taziano1. Lo Harnack, tornando qualche anno dopo sulla questione (Texte u. Unters 1889, V, 4, p. 483497), confessava essere troppo breve il frammento per trarre una conclusione definitiva e sicura, e tale è anche l’opinione del Bardenhewer. Per il Resch tuttavia è fuori di dubbio che il frammento apparteneva al Vangelo secondo gli Egiziani; il Waitz2 si limita a considerar l’ipotesi come possibile. Vedi la bibliografia presso Ehrhardt, p. 123 s., e Bardenewer2, I, 510 ss.

b) Catalogue général des antiquités égypt. du Musée du Caire X, Oxford 1903, n. 10735. È un breve e mutilo frammento (unciale del VI o VII sec.) riguardante l’annunciazione e la fuga in Egitto. Ma più che un frammento d’antico vangelo, sembra un resto di qualche antica omelia: vedi Deissmann, Das angebliche Evangelien-Fragment von Kairo in «Archiv. f. Religionswissensch.» 7, 387-392, riprodotto in Licht von Osten dello stesso autore, Beil, 3.

e) The Oxyrhynchus Papyri IV, 1904, n. 655. Breve frammento (II o III sec.), parallelo nella prima parte al discorso della montagna (Mt.) o della campagna (Lc.), e nella seconda all’invettiva contro i Farisei di Mt. 23, 13; Lc. 11, 52.

d) Oxyrh. Pap. V, 1908, n. 840 (pergamena del III o IV sec.). È un frammento abbastanza lungo, che si riferisce a un colloquio nel tempio tra Cristo e il sommo sacerdote. Il Lagrange l’attribuirebbe

  1. Vedi l’articolo riassuntivo di P. Savi in «Rev. bibl.» I, 1892, pagine 321-344.
  2. In E. Hennecke, Apokryphen,² p. 56.