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E disse il sacerdote: «Come sarebbe a dire?». E quegli: «La vergine che ricevette dal tempio, l’ha contaminata, e ha carpito le nozze di lei1 e non l’ha fatto sapere ai figli d’Israele». Rispose il sacerdote e disse: «Giuseppe ha fatto questo?». E lo scriba Annas disse: «Manda de’ ministri, e troverai la vergine ch’è incinta». E andarono i ministri, e trovarono come aveva detto (Lc., 2, 20), e la menaron via insieme con Giuseppe al tribunale.

3. E disse il sacerdote: «Maria, perché hai fatto questo? Perché hai avvilito l’anima tua e ti sei dimenticata del Signore tuo Dio, tu che fosti allevata nel Santo de’ Santi e ricevevi il cibo per mano d’un angelo, e hai udito i (sacri) inni e hai danzato davanti a Lui? Perché hai fatto questo?». Ma lei pianse amaramente dicendo: «Com’è vero che vive il Signore mio Dio, io son pura dinanzi a lui e non conosco uomo».

4. E disse il sacerdote a Giuseppe: «Perché hai fatto. questo?».

E Giuseppe disse: «Com’è vero che vive il Signore mio Dio, io son puro riguardo a lei». E disse il sacerdote: «Non attestare il falso, ma dì la verità: hai carpito le nozze di lei e non l’hai fatto sapere ai figli d’Iraele,

    zamento, avvenuto prima, e matrimonio, celebrato più tardi, appare assai chiara negli apocrifi posteriori così De nativitate Mariae, c. VIII, 2 «sponsaliorum iure de more celebrato ipse quidem in Bethleem recedit civitatem, domum suam dispositurus et nuptiis necessaria procuraturus», poi c. X, 3 «Igitur loseph secundum angeli praeceptum virginem uxorem duxit, nec tamen cognovit eam sed caste procurans custodivit» e in Historia Ioseph c. IV, il sacerdote dice a Maria: «Ito cum loseph ed esto apud illum usque ad tempus nuptiarum». Non così nel Protovangelo, che alle volte sembra distinguere anch’esso (come XIX, 1 dove ἡ μνεστευμένη è contrapposto a γυνή cfr. ΙΧ, 1 τὴν παρθένον κυρίου παραλαβεῖν εἰς τὴν τήρησιν); altre volte invece sembra chiaramente considerare lo sposalizio come un vero matrimonio (VIII, 2 τούτου ἔσται γυνή, ΧΙΧ, 1 ἐκληρωσάμην αὐτὴν γυναῖκα). Checché sia di ciò, quel ch’è certo, è che a giudizio così di Annas come del sommo sacerdote Maria è stata affidata a Giuseppe perché la conservasse vergine (onde XVI, 1 ἀπόδος τὴν παρθένον). Di tutto quanto è narrato in questo capo e ne’ seguenti (cfr. Ps.-Mt. c. XII sgg.) non s’ha quasi nulla nel vangelo De Nativitate Mariae; il quale dopo la suaccennata notizia del matrimonio tra Giuseppe e Maria, ricorda brevissimamente la loro andata a Betlemme (senza nessun accenno all’editto d’Augusto), e conchiude: Factum est autem, cum essent ibi, impleti dies sunt ut pareret, et peperit filium suum primogenitum, sicut evangelistae docuerunt, Dominum nostrum Iesum Christum, qui cum Patre et Spiritu sancto vivit et regnat per omnia secula seculorum.

  1. L’espressione è strana anche nell’originale, ma il senso è chiaro, Giuseppe è accusato d’aver consumato di straforo e con frode il matrimonio con Maria.