Pagina:Bonaccorsi - Vangeli apocrifi.pdf/121


— 83 —

porrai nome Gesù: egli infatti salverà il popolo suo dai loro peccati (Lc., 1, 35, 32, 31; Mt., 1, 211. E disse Maria: «Ecco la serva del Signore dinanzi a lui: avvenga a me secondo la tua parola» (Lc., 1, 38).

XII.

1. E allestì la porpora e lo scarlatto e li portò al sacerdote. E il sacerdote la benedì e disse: «Maria il Signore Iddio ha magnificato il tuo nome, sarai benedetta in tutte le generazioni della terra» (Gen., 12, 2, 3; Lc., 1, 42-48).

2. E rallegratasi2 Maria, se n’andò da Elisabetta sua parente (Lc., 1, 33-36). E picchiò all’uscio. Ed Elisabetta, udito ch’ebbe, gettò via lo scarlatto e corse alla porta e aprì, e veduta Maria, la benedì e disse: «Donde a me questa (grazia) che venga la madre del mio Signore a me? Perché ecco, il (bambino) ch’è in me, ha saltellato e t’ha benedetta» (Lc., 1, 43-44. Ma Maria s’era dimenticata de’ misteri di cui le aveva parlato l’arcangelo Gabriele3, e guardò fisso il cielo e disse: «Chi son io, o Signore, che tutte le generazioni mi benedicono?» (Lc., 1, 48). E passò tre mesi presso Elisabetta. E di giorno in giorno il suo seno ingrossava e impauritasi Maria tornò a casa sua e si nascose (per non farsi vedere) da’ figli d’Israele (Lc., 1, 56, 24). Ella aveva sedici anni, quando accaddero questi misteri4.

  1. L’ultima frase, tolta da Matteo, è la spiegazione del nome di Gesù (ebr. ješūa‘), ravvicinato a jōšīa‘ = «salverà». La stessa combinazione di Lc., 1, 31+ Mt., 1, 21 (parole dell’angelo a Giuseppe), anche in Just., Apol., I, 33; il che è un indizio per alcuni della dipendenza di Giustino dal nostro apocrifo.
  2. L’identica espressione χαρὰν λαβοῦσα si legge in Just., Dial., 100, 5 (a proposito però dell’annunciazione); come indizio di dipendenza è ancor meno decisivo del precedente.
  3. L’arcangelo Gabriele non è nominato sopra: ma l’autore non ci ha badato, ovvero suppone che il nome dell’angelo sia noto ai lettori dal racconto evangelico. La «dimenticanza» di Maria appare certo assai strana (si vuol far risaltare la sua umiltà?); ma si ha più sotto, XIII, 3, qualcosa di molto simile (οὐ γινώσκω πόθεν ἐστίν μοι).
  4. L’età di sedici anni è poco in armonia con il δωδεκαετοῦς del c. VIII, 2. Onde qualche manoscritto riduce l’ἐτῶν δέκα ἕξ a quindici (πεντεκαίδεκα, δέκα πέντε) anni ovvero anche a quattordici (δεκατεσσάρων), ch’è l’età notata in Historia Joseph, c. IV. Un altro manoscritto ha invece δέκα ἐπτά.