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renti, la razione stabilita pei cavalli in generale deve per taluni essere modificata: d’altronde certi cavalli mangiano lentamente, altri con prestezza e taluni anche con ingordigia; altri gettano colla bocca e muso parte del cibo, o lo spingono ai vicini: altri ghiotti ed impazienti battono il suolo, si urtano i ginocchi contro la greppia o tirano calci etc, quando non sono i primi a ricevere la razione. In oltre l’età, le stagioni (particolarmente quelle opposte tra loro) esigono delle modificazioni nella quantità e qualità del nutriente; c lutto ciò reclama l’attenzione e diligenza del veterinario in particolare, il quale per ovviare agl’incovenienti che possono risultare da tali e simili circostanze deve porsi di concerto coll’ufficiale di settimana.

Art. 5. Il Veterinario dovendo ricercare e studiarsi di evitare tutte le possibili cause nocive al cavallo, così è tenuto di dare il suo parere anche sugli arnesi e bardature, che potessero offenderlo, specialmente trattandosi dei cavalli nuovi, e massime se sono giovani e puledri: e sopra le modificazioni da farsi alla bardatura dei cavalli che avessero diletti di conformazione o naturali od acquisiti.

Art. 6. Giornalmente, nell’ora della governa, sia di mattina o sia di sera, il veterinario esaminerà i cavalli, che hanno lavorato di recente, ed a quali potrebbe essere accaduto qualche disgrazia, e più scrupolosamente quelli che dal rapporto verbale dei sott’ufficiali e comuni fossero sospetti di malattia qualunque e potessero reclamare i soccorsi dell’arte.

Art. 7. Il veterinario indicherà quali caval-