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A tal uopo riceverete le norme opportune dal Ministero della Guerra. Al primo passo, che un soldato austriaco, o un soldato napoletano metterà al di quà de’ confini, voi ne sarete avvertito, e sarà vostro debito il fare, che ogni campana suoni al terribile stormo, che ogni cittadino si levi e impugni le armi, che da ogni città, da ogni terra, da ogni più remota valle, chi sa maneggiare un fucile, una picca, una daga esca all’aperto; si unisca ai fratelli, ed accorra in masse, dove il pericolo della Patria lo chiama. Provvedete che le Nazionali attive e di riserva si tengano pronte, per essere al primo avviso mobilizzate, e messe in marcia; e il Popolo delle campagne, con quelle armi che il supremo pericolo a tutti ministra, faccia seguito, se occorre, alle Nazionali. Il Governo penserà preventivamente ai mezzi di organizzare questo sollevamento magnanimo delle moltitudini, stabilirà i centri di ritrovo; e vi darà, al momento del pericolo, le opportune e precise istruzioni. Le orde croate, e i soldati di Napoli (se nel cospetto nostro non si ricorderanno di essere italiani) risentino sulla sacra terra della Repubblica la forza delle braccia di un Popolo, che vuole riscuotersi senza ritorno a indipendenza e libertà. Che ogni siepe de’ nostri orti, ogni casa delle nostre vallate, ogni albero de’ nostri campi celi un colpo vendicatore; e la terra del la sorgente Repubblica sia tomba all’ultimo soldato della tirannide. La potenza di un popolo non si misura dal numero; e quando tre milioni di uomini vogliono unanimemente e fortemente vendicare l’umanità, ed hanno per sè la