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colle tre colonne in cui aveva diviso il mio Corpo; la prima di avanguardia comandata dal Colonnello Marchetti; la seconda del centro comandata dal Generale Garibaldi, di cui faceva parte la Cavalleria comandata dal Generale Bartolucci; e la terza di riserva comandata dal General Galletti. Nella mattina mossi la marcia, ed il General Garibaldi con una parte della sua divisione si avanzò per una riconoscenza assai presso Velletri prima ancora che sopraggiungessero gli altri Corpi; ed il nemico accortosi del poco numero di quella colonna, gli si fece incontro ad un miglio e mezzo dalla Città con forte nodo di truppe, specialmente di Cavalleria (pare che fossero circa 6 mila uomini) attaccandolo vivamente. Il prode Generale ne sostenne l’attacco con tanto vigore e con tanto danno dell’inimico, che lo costrinse a ritirarsi precipitosamente dopo gravissima perdita. I Napolelani, benchè forti di molta Cavalleria e Fanteria, furono ricacciati fin dentro la città. Ivi cominciò dalle forti posizioni che somministrava loro il terreno e gli edifizi, un vivo fuoco di artiglieria e di moschetteria, che fu sostenuta anche dallo stesso Corpo di Garibaldi, finchè sopraggiunti gli altri Corpi, che accorrevano a marcia forzata, si surrogarono truppe fresche a quelle che avevano sostenuto il primo attacco, e si riaccese un vivissimo fuoco, coll’ajuto specialmente delle artiglierie sopraggiunte, che durò fino a mezz’ora di sera. Mancò il giorno a compiere l’opera, e non si potè per l’oscurità proseguire l’attacco; ma l’entusiasmo delle truppe tutte rassicurava di compierla nel dì successivo,