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REPUBBLICA ROMANA
MINISTERO DI GUERRA E MARINA
Circolare ai Comandanti
Alla sorpresa è succeduto il rammarico, ed a questo una vivissima indignazione al veder ripetersi frequentemente i richiami, sì dei privati, che dei pubblici funzionarj, contro gli abusi della forza e soprusi, le manomessioni cui si licenziano alcuni soldati, contro le intemperanze, e smodate pretese delle amministrazioni di parecchi Corpi militari, lo spreco finalmente, e lo sciupo che si và facendo della paglia, del la legna, dei lumi, torcie, ed altre cose destinate all’uso, ma non all’abuso. Questo abuso della forza, e della cosa pubblica è in ogni tempo un delitto. Assume però il carattere di crimine capitale, quando un popolo si trova a fronte un non provocato nemico, e stretto come d’assedio, ha mestieri della massima economia per conservare le derrate, ed i generi indispensabili alla sussistenza; non che le cose tutte necessarie, ed utili alla difesa del paese.
In queste speciali condizioni l’interesse pubblico vuole che coll’aggravamento della pena, e della responsabilità, sù quanti possono prevenire i lamentati abusi, si rimuova un danno che sarebbe esiziale.
V’invito pertanto a provvedere per modo che la massima economia venga praticata sì dal soldato, che dalle militari amministrazioni, e