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stre mura? l’apra: ma dietro a quella breccia trovi il muro saldo, incrollabile de’ nostri petti. Vuol prodigarci palle, granate e bombe? farà danno ai monumenti, ma non terrore a noi, e quelle ruine rimarranno a più glorioso monumento del valore romano, e a testimonianza d’infamia incancellabile su quegli uomini che trascinano nel fango l’onore della Nazione Francese.

Romani! vi chiediamo cose ormai solite in Voi: coraggio e fermezza, non grida ed impeto inconsiderato – obbedienza agli ordini di chi dirige la difesa, non confusione - ira nel combattimento, e cristiana generosità dopo la battaglia verso le vittime della militare disciplina; la quale è pur sempre una virtù, ancorchè serva ad una politica iniqua.

Romani! i vostri padri ridotti a ben altre estremità che noi non siamo, si trassero nel Campidoglio, rispinsero i ripetuti assalti dei Galli, e li costrinsero a fuggire. Il Generale Oudinot, grazie al Cielo, non è più terribile di Brenno, e Roma non è puranche ridotta a difendersi nel breve giro del Campidoglio.

Il vessillo tricolore francese è stuprato, è avvilito da Governanti devoti al Vitello d’oro; il vessillo tricolore italiano sventoli in mano vostra al tuonar del cannone, per la gloria del vero Dio, pel risorgimento dei Popoli d’Europa.

viva la repubblica! viva l'italia!

Roma 10 Maggio 1849.

I Triumviri