Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 649 — |
stre mura? l’apra: ma dietro a quella breccia trovi il muro saldo, incrollabile de’ nostri petti. Vuol prodigarci palle, granate e bombe? farà danno ai monumenti, ma non terrore a noi, e quelle ruine rimarranno a più glorioso monumento del valore romano, e a testimonianza d’infamia incancellabile su quegli uomini che trascinano nel fango l’onore della Nazione Francese.
Romani! vi chiediamo cose ormai solite in Voi: coraggio e fermezza, non grida ed impeto inconsiderato – obbedienza agli ordini di chi dirige la difesa, non confusione - ira nel combattimento, e cristiana generosità dopo la battaglia verso le vittime della militare disciplina; la quale è pur sempre una virtù, ancorchè serva ad una politica iniqua.
Romani! i vostri padri ridotti a ben altre estremità che noi non siamo, si trassero nel Campidoglio, rispinsero i ripetuti assalti dei Galli, e li costrinsero a fuggire. Il Generale Oudinot, grazie al Cielo, non è più terribile di Brenno, e Roma non è puranche ridotta a difendersi nel breve giro del Campidoglio.
Il vessillo tricolore francese è stuprato, è avvilito da Governanti devoti al Vitello d’oro; il vessillo tricolore italiano sventoli in mano vostra al tuonar del cannone, per la gloria del vero Dio, pel risorgimento dei Popoli d’Europa.
- viva la repubblica! viva l'italia!
Roma 10 Maggio 1849.
I Triumviri