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dei soffrenti, il refrigerio dei cuori. Molti già si chiedono se una religione che redense il mondo dalla schiavitù debba convertirsi in arma per ridurre i liberi in schiavi; e le menti atterrite da tanta inversione di cose, da tanto disordine d’idee ricavano conseguenze fatali pel cattolicismo che, falsato nelle sue origini, non è più il culto delle vittime, ma quello degli oppressori.

L’Europa vi badi prima di perseverare in questa feroce lotta. La religione vi rovina ed è del manto della religione ch’essa si addobba. Libero è questo popolo, santa è questa repubblica ch’esso ha inaugurata; Dio la benedisse d’una prima vittoria e distrutta esser non potrebbe che coll’esizio d’intere popolazioni. Tre milioni d’Italiani han giurato di seppellirsi sotto monti di macerie, di avvolgersi nei ruderi delle loro città prima che disertare il glorioso principio che tanto sollevolli nella dignità d’uomo; e il popolo di Roma, questo popolo unico omai nei fasti d’Italia per altezza di propositi, per tenacità di volere, per valore e potenza, li guida nell’agone glorioso. L’Europa vi pensi; la lotta non è più d’esercito a esercito, d’uomini ’ ad uomini; è lotta che abbraccia tutto un mondo morale d’idee, di speranze, di fede, che un’eco aver potrebbe fino alle più tarde generazioni. S’ella perdura nella lotta noi pure, il giuriamo, vi perdureremo; e quel Dio, che fu sempre il Dio dei liberi e dei forti, farà rifulgere anche una volta la sua luce fra noi per porre il suggello alla liberazione del nostro popolo.

Roma 7 Maggio 1849.

Il Ministro degli Affari esteri
Carlo Rusconi