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chiarato un assurdo tale potere fra noi. Sotto l’impressione (e la tema anche in molti) di una immediata invasione Francese, Austriaca, Napoletana, i Municipi tutti (quelle rappresentanze conservatrici d’ogni città) con nobile gara han dichiarato di protestare altamente contro ogni impresa che per fine avesse di ristaurare un potere, che è divenuto incompatibile. Le adesioni, le proteste di tutto lo Stato Romano saranno in breve stampate e diramate per tutta Europa; or potrà dire l’Europa che è una fazione che si ostina a non volere più quì il dominio del Pontefice?

Tanta cecità in essa, tanta pertinacia nei tristi consiglieri di questo in voler riacquistare un dominio malaugurato inacerbiscono gli animi e li fan prorompere a conseguenze disperate. Molti già si chiedono se un dominio, che il fondatore di questa religione disse non essere di questo mondo, possa, da chi tutela e rappresenta gli interessi religiosi del genere umano richiedersi colle armi della violenza, spargendo fiumi di sangue, ammontando cadaveri; e per quella facilità che v’è di confondere le dottrine coll’apostolo, il sacerdozio col sacerdote, le teoriche coll’individuo che le professa, molti cominciano a dubitare di una credenza che a fini tutti mondani sagrifica le sue più sante aspirazioni, che non rifugge dall’inaugurare su un miserabile piedistallo di creta quegli interessi che base aver non dovrebbero fuorchè sulla mansuetudine, la moderazione, e quella divina parola di abnegazione e di rassegnazione che fece della religione di Cristo la religione degli oppressi, lo scudo