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REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

ROMANI!


Anche la Spagna vi manda, in superbe parole, com’è il suo vezzo, una insolente disfida.

Così il coro è completo.

Austria, Francia e Spagna, ritentano la vecchia storia, rispondendo alla chiamata di un Papa.

Se non che la storia non copia mai sè medesima, e contro l’antico costume stà la nuova coscienza de’ Popoli.

Dietro le bajonette del Generale Oudinot è la generosa Nazione Francese; dietro l’imperiale spada di Radetzky sono i prodi Ungheresi e la democrazia di Vienna; dietro l’altiero idalgo che minaccia Fiumicino è una gente che non ha più la forza che vinse i Mori, nè l’oro del nuovo Mondo.

Pertanto, sian due, sian tre, la differenza è poca, e Roma non si rimuove dal suo alto proposito.

Questi nostri visitatori trovarono, tre secoli e mezzo or sono, un’Italia morente; ora trovano una Italia che sorge, l’Italia del popolo.

Il popolo Romano, che sente il debito di smentire le loro calunnie, di combattere le loro ingiustizie, di compiere la sua missione col sal e l’Italia, li attende impavido e fermo alla prova.