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respinti valorosamente dalla Brigata Masi e dalla Civica mobilizzata, soccorsi in tempo dai bravi cd ardenti Carabinieri. In tutti questi punti i nostri sostennero con mirabile fermezza e sangue freddo l’urto dei nemici, e combattendo col valore di vecchi soldati l’obbligarono ad una ritirata precipitosa. Merita in tale incontro speciale commemorazione l’Artiglieria Nazionale sotto gli ordini del Tenente Colonnello Calandrelli, che vi perdè due distinti Uffiziali oltre i feriti, non che l’Artiglieria Civica che gareggiò con la prima in zelo ed ardore.

Respinti così da tutta la linea i Francesi si ritrassero da prima a Bravetta, a tre miglia dalla Città, donde dopo breve sosta continuarono la loro ritirata verso Castel di Guido, da cui non par dubbio che debbano guadagnar presto Civitavecchia.

Questo fatto di armi, che consolida meravigliosamente la fondazione della nostra Repubblica, durò circa 7 ore, come quello che cominciato alle 10 antimeridiane finiva alle 5 pomeridiane, non comprendendo come parte della mischia le piccole scaramucce che si protrassero sino a sera tra i nostri ardenti soldati e le bande nemiche incalzate senza posa. — Dietro i dati raccolti, e le deposizioni degli stessi prigionieri pare che il nemico abbia perduto oltre mille cinquecento uomini tra morti, feriti, e prigionieri. — Da parte nostra non abbiamo a deplorare che cinquanta morti e dugento feriti, fra i quali molti Uffiziali subalterni, e superiori.

Noi non abbiamo che un sentimento di ammirazione ed una parola d’elogio uguali per