Pagina:Bollettino delle leggi e disposizioni della Repubblica Romana (1849).pdf/636


— 603 —

(519) Il Triumvirato, sul ragguaglio somministrato dal Ministro della Guerra, cittadino Generale Avezzana, pubblica il seguente rapporto.

RAGGUAGLIO SUL FATTO D'ARMI

DEL GIORNO 30 APRILE

Il tempo necessario per raccogliere dai diversi capi militari i particolari relativi al fatto d’armi dei 30 Aprile, con che i Francesi vennero respinti dalle mura di Roma, ci ha impedito finora di mettere fuori una relazione categorica. Ora che tali particolari ci sono stati minutamente trasmessi, adempiamo a questo dovere con quella scrupolosa esattezza che vien ereclamata dalla severità della storia, e dalle giuste esigenze del pubblico.

Sin dal giorno 29 il Comandante Supremo delle armi della Repubblica, Generale Avezzana, Ministro della Guerra, era pienamente istruito dello avvicinarsi del nemico per le moltiplici bande dei nostri esploratori, le di cui relazioni erano anche confermate da un prigioniere francese, che nello stesso giorno cadeva in un’imboscata dei nostri avamposti.

Nella mattina del giorno 50 il telegrafo avvisando l’avanzarsi dell’oste nemica la segnalava alle ore 9 alla distanza di 5 miglia da Roma; ed il Ministro della Guerra inviava sulla cupola di S. Pietro un capitano dello Stato maggiore generale,perchè, rimanendovi sino a che s’impegnasse il fuoco, osservato avesse tutti i movimenti del nemico, ed indagatone il numero e le intenzioni.