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tadino, il quale abbandonato il proprio domicilio sfida i pericoli che in Roma minaccian l’Italia.

Cittadini! Noi veglieremo per voi.

Roma che già due volte si pose alla testa della civiltà Europea, riprenderà il glorioso suo posto.

Ancora uno sforzo, ancora un’eroica prova e il nome Italiano starà!

Roma 4 Maggio 1849.

Il Ministro della Guerra Comandante in Capo
dell’Armata Romana


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ROMANI


Disordini rari ma gravi, cominciamenti di devastazione, atti offensivi alla proprietà, minacciano la calma maestosa, colla quale Roma ha santificato la sua vittoria. Per l’onore di Roma, pel trionfo del santo principio che noi difendiamo, bisogna che questi disordini cessino.

Ogni cosa dev’esser grande in Roma: l’energia del combattimento, e il contegno del popolo dopo la vittoria.

L’armi degli uomini che vivono, ricordevoli dei padri, fra aneste eterne memorie, non possono appuntarsi a petti d’inermi o proteggere atti arbitrari. Il riposo di Roma dev’essere come quello del leone: riposo solenne com’è terribile il suo ruggito.