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MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA


CIRCOLARE

AI PRESIDENTI DEI TRIBUNALI

Cittadino Presidente.

Chiamato in tempi così difficili ad assumere il Ministero di Grazia e Giustizia, io non mi dissimulo la gravezza dell’incarico che prendo a portare.

Il Popolo fece un atto di eterna giustizia ripigliando il suo diritto calpestato; e la Repubblica Romana, espressione vera della volontà popolare, deve rifulgere precipuamente per la giustizia. Il retto e sicuro andamento di questo gran de ramo della pubblica amministrazione, se per l’innanzi era un vivissimo desiderio dell’universale, ora deve convertirsi in un fatto costante, irrepugnabile.

Ogni mio studio volgerò a questo intento; ma i miei sforzi rimarrebbero inefficaci senza il più zelante concorso di tutti gli officiali dell’ordine giudiziario.

Cittadino Presidente! io non dubito affatto, che voi non siate compreso della dignità e dello splendore, che la Repubblica comparte alla vostra magistratura. Ma voi dovete altresì comprendere, che coll’altezza del vostro grado tanto maggiore è fatta la vostra responsabilità. Il popolo, geloso delle sue libertà, ha diritto di sindacare severa mente la condotta dei suoi Magistrati.

Se nella gerarchia giudiziaria vi fosse chi non ha la convinzione di dedicarsi sinceramente, e