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ne’ Rioni popolani. Le donne e i fanciulli hanno emulato gli uomini, per sentimenti ed atti magnanimi. L’ordine interno non fu menomamente turbato in mezzo a tanto moto di cose e di affetti. Per ogni dove erano scene commoventissime di amore, di generosità, di carità patria.

La vittoria fu temperata, come valorosa la battaglia. I prigionieri sono stati ricevuti dal popolo, come fratelli ingannati. Molta parte dei Francesi feriti, abbandonati dai loro nella fuga, e raccolti pietosamente dai nostri, sono curati nelle nostre ambulanze. Tutti protestano di es sere stati traditi, e condotti a nefanda guerra fraterna, sotto specie di venire a combattere contro gli Austriaci.

Jeri a sera successe all’ardore della giornata, una calma festosa e solenne. La città era tutta illuminata, e una immensa popolazione era per le vie, per le piazze, pei caffè a conversare sui bei fatti accaduti, ad inanimirsi a novelle prove.

Questa mane il Campo Francese si è ritirato alla Tenuta Borghese, denominata Bravetta. Non sembra disposto per ora ad ulteriori ostilità. Il Generale Oudinot ha mandato un parlamentario a chiedere il cambio de’ suoi prigionieri, verificati dal Ministero della Guerra nel numero di 560, col Battaglione Melara, trattenuto in Civitavecchia. Gli si è accordato il cambio; reclamando in pari tempo il rilascio de’ 4000 fucili di nostra proprietà, sbarcati a Civitavecchia.

Il Reggimento Roselli con altri due Battaglioni del 1 e 2 Reggimento di Linea sono in marcia da Terni verso Roma. Da tutte le Province circostanti le Guardie Nazionali corrono