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passi o si fermi l’inimico, si possono con vantaggio apparecchiare delle mine per farle saltare a tempo debito, appiccandovi fuoco col mezzo di stoppini od esca di cui sia noto il tempo che impiega ad accendersi, o mediante salsiccie di tela grossa ripiene di polvere, che come conduttori necessari giungono al punto da dove con sicurezza si possano accendere.

In mancanza di triboli, che ognuno sa essere istromenti di ferro a quattro punte, delle quali tre posando per terra una sempre rimane diritta, si può impiegare contro il passaggio del nemico pezzi di tavola che presentino sul piano una quantità di punte di chiodi, o pure de’ dadi di legni piccoli attraversati anch’essi da chiodi.

Le abbattute sono altri mezzi d’impedire all’inimico di avanzarsi. Non sono esse che alberi tagliati al loro piede e posti a giacere in terra colle punte dei loro rami rivolte verso il nemico. I fusti sono poi fermati nel terreno col mezzo di pali e legnami. Forzando gli alberi che fiancheggiano una strada a piegarsi orizzontalmente l’uno contro l’altro ed intrecciando e legandone i rami si perviene a renderne il passo impossibile, senza lungo lavoro, all’inimico. Le bocche di lupo sono tanti pozzetti scavati in prossimità l’uno dell’altro, quanto vi resti terra frammezzo da reggerne la divisione. Si pone poi in fondo a ciascuno un paletto aguzzo e con ciò si rende il terreno impraticabile specialmente alla cavalleria. Questi sono espedienti necessarii segnatamente ne’ passi aperti e facili alle incursioni di quest’arma.

Staggionate, palizzate, paletti aguzzi sparsi