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3. Ogni paese cinto di mura, caso pressochè universale in Italia, ha un gran benefizio da cui si deve ricavare tutto il profitto possibile. Le irregolarità che di consueto incontransi nel perimetro di esso, presentano parti rientranti e salienti: è in queste ultime che si dovranno postare le artiglierie, migliorandone anche la natura con lavori passeggeri come il bisogno suggerirà. I fuochi da tali punti salienti incrociando tra loro difenderanno le parti rientranti, le quali sono le più deboli.

4. Ogni resistenza però affinchè possa esser coronata di bei successi, non deve mai limitarsi a rimanere puramente nella difensiva; e perciò i difensori dovranno essere pronti opportunamente a prendere essi stessi l’offensiva sull’inimico per cacciarlo con sortite dalla sua posizione, sorprendendolo e sgomentandolo di fianco ed alle spalle. Chi rinunzia alla libertà di azione cede all’inimico tutti i vantaggi di scegliere a suo agio il modo e il tempo di attaccare.

5. La difesa interna di una città deve esser disposta in maniera che anche perduta una parte, si possa nelle altre continuare la difesa. Questo si potrà sempre ottenere convertendo i gruppi delle abitazioni di cui si costituiscono i vari quartieri avere isole col chiuderne tutti gli sbocchi delle strade che le traversano. Fra tutte queste isole, una più possibilmente centrale devesi destinare a servire come di cittadella alle altre, per chiudervi tutte le provvigioni e per l’estrema difesa. Le diverse strade poi che tra l’una e l’altra delle isole comunicano colla parte centrale del paese, verranno barricate nei punti più