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REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Il Comitato Esecutivo della Repubblica

Vista l’urgenza

Considerando che a rendere più prezioso il lavoro agricola, sollevare una classe numerosa così benemerita insieme, e così mal retribuita, affezionarla alla Patria, ed al buon’ordinamento della gran riforma, sollevarne la moralità del pari al ben’essere materiale, migliorare in una parola ugualmente il suolo, e gli uomini colla emancipazione dell’uno, e degli altri, non v’è spediente più congruo ed urgente che quello di ripartire una grande porzione della vasta possidenza rustica posta e da porsi sotto, Amministrazione demaniale, formandone altrettanti piccoli lotti enfiteutici da assegnarsi ciascuno sotto un discreto censo annuo a favore dello Stato, ed in ogni tempo redimibile ad una, o poche famiglie di coltivatori i più poveri, con quelle regole e condizioni che si stabiliranno per la più pronta, ed insieme più giusta, e stabile esecuzione, di un piano di così salutare importanza,

Decreta:

Art. 1. Una grande quantità de’ beni rustici provenienti dalle Corporazioni religiose, o altre Mani-morte di qualsivoglia specie, che in tutto il Territorio della Repubblica sono, o saranno