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onorevole è caduta su noi; e nel nome di Dio e del Popolo, col concorso dell’Assemblea e colla fiducia operosa dei buoni, noi sapremo compirla.

Eletti dall’Assemblea Costituente Repubblicana, e parlando a un popolo Repubblicano, noi non abbiamo necessità di Programma. Il nostro Programma sta nel nostro mandato. Mantenere la Repubblica; preservarla a ogni patto da qualunque pericolo s’affacciasse dall’interno o dall’estero; rappresentarla degnamente nella guerra dell’Indipendenza: questo è il debito nostro e questo faremo. Noi abbiamo fede nel Popolo; il Popolo abbia fiducia in noi, e ci giudichi dall’opere nostre.

Cittadini, i casi della guerra iniziata possono eserci argomento di dolore, non di sconforto. Il primo è santo; il secondo sarebbe indegno d’un Popolo libero. I vantaggi d’un nemico che distendendo il suo campo d’operazione indebolisce le proprie forze, possono da un giorno all’altro preparargli rovina. La causa Italiana non è fidata ad uno o ad altro nucleo di forze regolari, ma all’energia dei Popoli, all’odio irreconciliabile tra la razza straniera che invade e gl’invasi, ai giuramenti della Camera e dei cittadini, al fremito dei tormentati Lombardi, a Dio ehe ha decretato il trionfo del diritto. La causa Italiana e la causa della Repubblica domandano oggi a noi concordia di voti, efficacia d’attività, decisione irrevocabile di non tradire la santa bandiera, esempio di solenne costanza pari a quella dell’eroica Venezia. Voi siete della terra che insegnò all’Europa forza, energia tranquilla e costanza. I