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REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

CIRCOLARE

ai Presidi delle Province


Le straordinarie circostanze in cui trovasi lo Stato esigono purtroppo che talune volte i Presidi delle Province adottino delle misure, le quali in tutt’altro tempo apparterrebbero al Governo superiore; ma comunque debba sperarsi che la parsimonia e la prudenza dei Presidi stessi non indurranno il Governo in notevoli imbarazzi, è però evidente che tali eccezionali provvidenze non possono aver luogo lorchè trattasi di Finanza; macchina che arrestasi assolutamente laddove la direzione ed il movimento non sieno centralizzati fermamente nel Ministro, che ne è responsabile innanzi alla Nazione.

Or questa necessità aumentando d’importanza nelle circostanze attuali, ed essendo necessario di stringersi tanto più all’ordine, quanto maggiori sono le difficoltà e le incertezze; io sono obbligato di interessarvi, cittadino Preside, ad astenervi d’ora in avanti dal procedere a qualunque disposizione che riguardi la Finanza, l’Amministrazione, o l’economia dello Stato, affine di non cadere in quel generale disordine che appunto lo zelo (in vero lodabile, ma nocivo perchè non concorde) dei Capi delle Province minaccia di produrre, limitando la vostra premura ed impegno a fare eseguire le disposizioni che vengono emesse, ed a provocare da questo Ministero le misure che, nelle cognizioni locali, e nella vostra intelligenza, crederete meglio