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REPUBBLICA ROMANA


IN NOME DI DIO E DEL POPOLO

Romani!

La Patria, grata al pronto ed energico vostro concorso in tutto ciò che interessa l’adempimento delle sue Leggi e la conservazione dell’ordine, riconosce in voi i degni interpetri delle virtù repubblicane.

Una falsa apprensione erasi a questi giorni messa negli animi di alcuni vostri fratelli; la quale, fomentata ad arte dagli avversarj delle popolari libertà, li conduceva a credere, che la Repubblica intendesse a spogliare le Chiese delle campane necessarie al servigio del culto, nulla curando di defraudare i fedeli del sacro suono che li raccoglie a preghiera. Indi voci sdegnose e appello a fraterne discordie; opera infelice della menzogna.

Ma la menzogna non ha potere sovra un Popolo intelligente e civile come questo è, il quale sa ottimamente discernere quello che (senza offendere la santissima nostra Religione) può delle cose della Chiesa rivolgersi a salvamento della Patria, da quello che sarebbe profanazione e sacrilegio il toccare.

La legge vuole convertite in istrumenti di difesa contro i barbari le sole campane superflue; ed eccettua quelle delle Parrocchie, delle Basiliche Patriarcali, delle Chiese nazionali, e quelle che hanno pregio di antichità o di maestrevole lavoro.

A voi, Romani, parve santa, necessaria ed