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pione, e di Fabio Massimo, di Lucullo, e di Crasso vogliano emulare i moderni notabili di Milano e di Venezia, che per il bisogno della Patria hanno dato l’ultimo loro obolo. Che gli gioverebbero le loro ricchezze, se negando di prestarle alla Patria, le avessero poi a dare agl’inimici a forza di colpi di bastone, e di Leggi statarie? Che giovò a quel ricco, ma sciagurato nobile romano l’aver negato i suoi tesori per accorrere alla difesa di Roma nel 1527, se poi li vide rapiti dai soldati tedeschi e spagnuoli di Borbone, mentre gli violavano le sue donne?

Io spero, che la presente civiltà, e l’amore verso l’Italia voglia far sentire a varii nostri Cresi la voce di un dovere cittadino; che le loro volontarie e leali dichiarazioni li faccia ben meritare della Patria; e che con vera Romana generosità concorrano a questo prestito, che alla pur fine per essi non è che un rinvestimento.

Roma li 9 Marzo 1849.

Il Preside di Roma e Comarca

            Livio Mariani


Nomi dei componenti la Commissione

CORBOLI CURZIOSTURBINETTI FRANCESCO — DE ANDREIS ANTONIO — NATALI SAVINO — BOSCHETTI BENEDETTO — ROMITI GUIDO — SCIFONI FELICE — SALVATI LUIGI — NARDUCCI CRISPINO — SERRAGGI DOMENICO — PASQUALI ANDREA.