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dono totalmente dal consolidarsi della Repubblica che non può ormai retrocedere, senza cadere in un abisso da cui verun cittadino potrebbe salvarsi.

Io non dubito che voi per primo, convinto di queste verità, vi occuperete tutt’uomo a trasfonderle nell’animo de’ vostri amministrati, dal che ne verrà che il prestito dimandato dalla Patria, che questo sicurissimo e fruttifero rinvestimento, incontrerà le simpatie d’ogni Cittadino.

Ora affrettatevi, o Preside, a comporre la Commissione di uomini retti, affezionati alla Repubblica, conoscitori delle famiglie della Provincia, e ad invitare con pubblico affisso i vostri amministrati ad esibire dentro ristretto termine l’assegno delle proprie rendite e pesi; ma intanto che vi giungano, ponetevi in grado di supplire al difetto delle assegne, o alla loro infedeltà, ritirando dalle Cancellerie censuarie le notizie delle grandi proprietà, ed in qualunque modo vi sembrerà prudente le indicazioni delle altre fonti di rendita degli abitanti della Provincia. Così potrete con cognizione di causa, e colla maggior celerità, affigliandovi, ove occorra, a delle commissioni locali decidere sulle assegne e sui reclami; potrete allo, spirare del 12 Marzo redigere l’elenco dei contribuenti in triplice copia, delle quali una ritenendone a corredo de’ vostri atti, consegnerete l’altra all’Amministrazione nazionale della Provincia per la esigenza, mi trasmetterete l’ultima immediatamente per norma del Governo, colla dichiarazione dell’Amministrazione nazionale d’averne ricevuta copia per la esigenza. All’effetto consegnerete la inclu-