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di sangue generoso alla nuova vita che albeggia all’Italia, vita collettiva, vita di popolo che vuole essere e che sarà. Voi avete, raccolti sotto il vessillo repubblicano, redento l’onore della Patria comune contaminata altrove dagli atti dei tristi, e scaduto per impotenza monarchica. I vostri Triumviri, tornando semplici cittadini fra voi, traggono con sè conforto supremo nella coscienza di pure intenzioni, e l’onore d’avere il loro no me consociato coi vostri fortissimi fatti.

Una nube sorge oggi tra il vostro avvenimento e voi. E nube d’un’ora. Durate costanti nella coscienza del vostro diritto e nella fede per la quale morirono, apostoli armati, molti dei migliori fra voi. Dio, che ha raccolto il loro sangue, stà mallevadore per voi. Dio vuole che Roma sia libera e grande; e sarà. La vostra non è disfatta; è vittoria dei martiri ai quali il sepolcro è scala di cielo. Quando il cielo splenderà raggiante di risurrezione per voi - quando, tra brev’ora, il prezzo del sacrificio che incontraste lietamente per l’onore, vi sarà pagato-possiate allora ricordarvi degli uomini che vissero per mesi della vostra vita, soffrono oggi dei vostri dolori, e combatteranno, occorrendo, domani, misti nei vostri ranghi, le nuove vostre battaglie.

VIVA LA REPUBBLICA ROMANA

Roma 30 Giugno 1849.

I Triumviri