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le stesse posizioni ritornerebbero le condizioni stesse, ciò che condurrebbe a conseguenze strane, per esempio questa: che immediatamente prima ad ogni atto di volontà succederebbe ogni volta l’inverso del voluto. Ma possiamo risparmiarci il calcolo delle possibilità immaginabili in un caso simile. Non soltanto, come deduce Boussinesq, la supposizione è falsa per l’integrale che si biforcherebbe o diventerebbe indeterminata, ma anche perchè in tal caso la manovella della macchina del mondo dovrebbe esser girata «a ritroso». Fra l’altro i movimenti di masse trasformati con lo sfregamento in calore, non potrebbero, col cambiato indirizzo, esser ricostituiti con la stessa somma totale di movimenti di masse in uguale direzione. Il mondo a ritroso resta una impossibile creazione meccanica della fantasia da cui non si può dedurre nulla sul formarsi della coscienza e sul libero arbitrio.

Riguardo alla nostra settima difficoltà resta dunque stabilito che essa non è tale, dato che ci si decida a negare il libero arbitrio e a considerare illusione la soggettiva sensazione di libertà, ma che altrimenti si deve tenerla come trascendente; ed è per il monismo una ben magra consolazione vedere il dualismo preso nella stessa rete, e forse ancor più imbrogliato, perchè questo dà all’etica maggiore importanza. In questo senso scrissi una volta nel proemio alle mie «Ricerche su l’elettricità animale» le parole che adesso Strauss rivolge contro di me49. «La meccanica analitica giunge fino al problema della libertà personale, la cui solu-