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84 orlando innamorato [St. 3-6]

         Così dicendo a duo man l’ha ferito
     De un colpo tanto orrendo e smisurato,
     Che sopra de lo arcion è tramortito:
     E veramente lo mandava al prato,
     Ma in quel Mordante, il saracino ardito,
     Correndo alla donzella urtò da lato,
     Ferendola a duo man de un roversone
     Che fu per trarla fuora de lo arcione.

         Ma Rugier presto venne ad aiutare,
     Lasciando Pinador che aveva avante;
     Però che, benchè assai abbia da fare,
     Sempre voltava gli occhi a Bradamante.
     Or sembra il giovanetto un vento in mare:
     Spezza in due parte il scudo di Mordante,
     Taglia le piastre e usbergo tutto netto,
     Ed anco alquanto lo ferì nel petto.

         Ma Pinadoro, che lo avea seguito,1
     Percosse a mezo il collo il paladino,
     E tagliò la gorziera più de un dito:
     Tenne il camaglio el brando, chè era fino.
     Non si spaventa il giovanetto ardito:
     Tondo de un salto rivoltò Frontino,
     E mena a Pinadoro in su la testa;
     E Martasino a lui, che già non resta.

         Mentre che questa zuffa se scompiglia,
     Daniforte se afronta e viene in tresca
     Con circa a trenta della sua famiglia,
     Con targhe e lancie armati alla moresca.
     Bradamante ver loro alciò le ciglia:
     Come starà cotal canaglia fresca,
     Che armati son di sàmito e di tela!
     Oh che squarcioni andran per l’aria a vela!

  1. T. Pinador.