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orlando innamorato |
[St. 31-34] |
La voglia di Beltramo traditore
Contra del patre se fece rubella;
E questo fu per scelerato amore
Che egli avea posto alla Galacïella;
Quando Agolante con tanto furore,
Con tanti armati in nave e ne la sella,
Coperse sì di gente insino in Puglia,
Che al vòto non capea ponto de aguglia.1
Così parlava verso Bradamante
Rugier, narrando ben tutta la istoria,
Ed oltra a questo ancor seguiva avante,
Dicendo: Ciò non toglio a vanagloria,
Ma de altra stirpe di prodezze tante,
Che sia nel mondo, non se ne ha memoria;
E, come se ragiona per il vero,
Sono io di questi e nacqui di Rugiero.
Lui de Rampaldo nacque, e in quel lignaggio2
Che avesse cotal nome, fu secondo;
Ma fu tra gli altri di virtute un raggio,
De ogni prodezza più compiuto a tondo.3
Morto fu poscia con extremo oltraggio,
Nè maggior tradimento vidde il mondo,
Perchè Beltramo, il perfido inumano,
Traditte il patre e il suo franco germano.
Risa la terra andò tutta a ruina,4
Arse le case, e fu morta la gente;
La moglie di Rugier, trista, tapina,
Galacïella, dico, la valente,
Se pose disperata alla marina,
E gionta sendo al termine dolente
Che più il fanciullo in corpo non si porta,
Me parturitte, e lei rimase morta.
- ↑ T. e Mr. ponto.
- ↑ T. omm. e.
- ↑ Mr. e P. prod. fu.
- ↑ Mr. roina.