72 |
orlando innamorato |
[St. 15-18] |
Rimase Bradamante con Rugiero,
Dapoi che il re di Sarza fie’ partenza,
E la donzella avea tutto il pensiero
A prender di costui la cognoscenza.
Ma non trovando ben dritto sentiero,
Nè via di ragionar di tale essenza,
Temendo che non fosse a lui disgrato,
Senza più dimandar prese combiato.
Disse Rugiero, il giovane cortese:
Che vadi solo, io nol comportaria.
Di Barbari è già pien tutto il paese,
Che assaliranno in più lochi la via.
Da tanti non potresti aver diffese,
Ma sempre serò tieco in compagnia;
Via passaren, quand’io sia cognosciuto,
Se non, coi brandi ce daremo aiuto.
Piacque alla dama il proferire umano,
E così insieme presero il camino,
Ed essa cominciò ben da lontano
Più cose a ragionar col paladino;
E tanto lo menò di colle in piano,
Che gionse ultimamente al suo destino,
Chiedendo dolcemente e in cortesia
Che dir gli piaccia de che gente sia.
Rugiero incominciò, dal primo sdegno
Che ebbero e’ Greci, e la prima cagione
Che adusse in guerra l’uno e l’altro regno,
Quel de Priamo e quel di Agamenòne;
E ’l tradimento del caval di legno,
Come il condusse il perfido Sinone,
E dopo molte angoscie e molti affanni
Fo Troia presa ed arsa con inganni.