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orlando innamorato |
[St. 39-42] |
Così dicendo se pone a cercare,
E vede il suo Baiardo avanti poco.
A lui se accosta, e, volendo montare,
Il destrier volta e fugge di quel loco.
Ranaldo si voleva disperare
Dicendo: Adesso è ben tempo da gioco!
Deh sta, ti dico, bestia maledetta!
Baiardo pur va inanti e non lo aspetta.
E lui, pur seguitando il suo destriero,
Se fu condutto entro una selva scura,
Onde lasciarlo un pezo è di mestiero,
Ch’egli incontrò in quel loco alta ventura.
Ora torno a contarvi di Rugiero,1
Qual pure è a piedi in su quella pianura,2
E ben se augura indarno il suo Frontino:
Eccoti avanti a lui passa Turpino.
Turpino era montato a quel ronzone,
Chè il suo tra’ Saracini avea smarito,
Come io contai, alor quando Grifone
Ne le spalle a Rugiero avea ferito;3
Or correndo venìa per un vallone.
Quando lo vidde il giovanetto ardito,
Dico Rugiero avanti a sè lo vide,
Non dimandar se de allegrezza ride.
E così a piede se il pone a seguire
Cridando: Aspetta, chè il cavallo è mio!
E il bon Turpin, che vede ogni om fuggire,
Non avea de aspettarlo alcun desio;
Ma per la pressa avanti non può gire,4
Tanta è la folta di quel popul rio.
Sì sono e’ nostri stretti e inviluppati,
Che forza fo a fuggir da lo un de’ lati.
- ↑ Mr. Hor tornamo a contarvi; P. Or torniamo a contare.
- ↑ Mr. e P. quella.
- ↑ P. omm. a.
- ↑ T. e Mr. presa.