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orlando innamorato |
[St. 23-26] |
Essendo sopra al campo dismontato,
Raccolse nelle braccia quel barone
Per ordinar che fusse medicato,
Sempre piangendo a gran compassïone.
In questo fatto standosi occupato,
Ecco alle spalle a lui gionse Grifone:
Grifone, il falso conte di Maganza,
Vien speronando e a resta ha la sua lanza.1
Di tutta possa il conte maledetto
Entro alle spalle un gran colpo gli diede,
Sì che tomar lo fece a suo dispetto:
Tomò Rugiero e pur rimase in piede;
Mai non fu visto un salto così netto.
Ora presto si volta e Grifon vede,
Che per farlo morir non stava a bada:
Rotta la lancia, avea tratta la spada.
Ma Rugier se voltò con molta fretta,
Cridando: Tu sei morto, traditore!
Grifone il falso ponto non lo aspetta,
Come colui che vile era di core.
Ove è più folta la battaglia e stretta,
In quella parte volta il corridore;
Tra gente e gente e tra l’arme se caccia,
Nè può soffrir veder Rugiero in faccia.
Questo altro il segue a piede, minacciando
Che lo farà morir come ribaldo;
E quel fuggendo, e questo seguitando,
Gionsero al loco dove era Ranaldo,
Quale avea fatto tal menar del brando,
Che ’l campo correa tutto a sangue caldo.
Parea di sangue il campo una marina:
Veduta non fu mai tanta ruina.
- ↑ Mr. aresta la; P. arresta la.