[St. 3-6] |
libro iii. canto iv |
53 |
Mandricardo era in quella e il re Gradasso,
Re Tibïano e sua figlia Lucina.
Ora se rompe l’onda a gran fraccasso,
E mostra un gregge tutta la marina:
Un gregge bianco, che si pasca al basso,1
Ma sempre mugge e sembra una ruina;
Stridon le corde e il legno se lamenta:
Gemendo al fondo, e par che ’l suo mal senta.2
Or questo vento ed or quell’altro salta,
Non san che farsi e’ marinari apena;3
Tra’ nivoli talor è la nave alta,4
E talor frega a terra la carrena.
Sopra a ogni male e sopra a ogni difalta
Fu quando gionse un colpo ne la antena;
Piegosse il legno e giù dette alla banda:
Ciascun cridando a Dio si racomanda.
Più de due miglia andò la nave inversa,
Che a ponto in ponto sta per affondare,
La gente che vi è dentro è tutta persa:
Se fa de’ voti, non lo adimandare.5
Ecco da canto gionse una traversa,
Che a l’altra banda fece traboccare;
Ciascadun crida e non se ode persona,
Sì muggia il mare e il vento sì risuona.
Questo se cangia e muta in uno istante,
Ora batte davanti, or ne le sponde;
Spiccosse al fine un groppo da levante
Con furia tal, che il mar tutto confonde.
Gionse alla poppa e pinse il legno avante,
E fece entrar la prora sotto l’onde;
Sotto acqua via ne andò più d’una arcata,
Come va il mergo e l’oca alcuna fiata.6
- ↑ Mr. e P. bianco che si pasca.
- ↑ Mr. e P. omm. e.
- ↑ Mr. scian.
- ↑ Mr. e P. nuvoli.
- ↑ P. Se si fa voti.
- ↑ P. smergo.