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[St. 59-62] | libro iii. canto iii | 51 |
De l’orco, dico, ormai non han paura,
Ma morte han più che prima in su la testa,
Però che orribilmente il celo oscura,
Il vento cresce ogniora e gran tempesta.
Pioggia meschiata de grandine dura
Giù versa con furore, e mai non resta:
Ora fùlgore, or trono ed or saetta,
Che l’una l’altra apena non aspetta.
Per tutto intorno bursano e delfini,1
Donando di fortuna il tristo annoncio;
Non sta contento il mare a’ suoi confini,
Che in nave ne entra assai più d’un bigoncio:
Da far vi fia per grandi e piccolini.
Ma non vi vo’ tenir tanto a disconcio,
E nel presente canto io ve abandono,
Chè ogni diletto a tramutare è bono.
- ↑ P. buffano. — Mr. dalphini.