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orlando innamorato |
[St. 31-34] |
E come un bracco seguirà la traccia;
Non valerà diffesa, nè fuggire,
Chè cento miglia vi darà la caccia,
E converravi in tutto al fin perire.1
Onde vi prego che partir vi piaccia,
E me lasciati misera morire,
Ma sol chiedo di grazia e sol vi prego
Che a una dimanda non facciati niego;
E questa fia: se forse tra camino
Avesti un giovinetto a riscontrare,
Re di Damasco (e nome ha Norandino;2
Non scio se mai lo odesti racordare),
A lui contati il mio caso tapino
(Scio ben che lo fareti lacrimare),
Dicendo: La tua dama te conforta,
Che te amò viva ed ama ancora morta.
Ma ben guardàti, e non prendesti errore,
De dir ch’io viva più tra tante pene,
Però che lui mi porta tale amore,
Che nol potrian tener mille catene;
E la mia doglia poi saria maggiore,3
Veggendo perir meco ogni mio bene;
E più mi doleria che la mia morte,
Che se a lui fosser sol due dita torte.4
Direti adunque come sotterrata
M’avete istessi a canto alla marina;
Ma lui dimandarà de la contrata
Per trovar morta almen la sua Lucina.
Direti che l’aveti smenticata
Come se chiami, e il loco che confina;
Poi confortati lui con tal parole
Che stia contento a quel che ’l mondo vole.
- ↑ Mr. e P. in tutto al fin.
- ↑ P. e’ nome.
- ↑ T. (e Mr.?) faria.
- ↑ P. Se a lui fossero.