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orlando innamorato |
[St. 7-10] |
Se non che a tempo vi gionse Aquilante,
Che avea già Orilo in due parte tagliato,
E, veggiendo il germano a sè davante
A tal periglio e quasi devorato,1
Mena un gran colpo del brando trinciante
Sopra al mostaccio, che era rilevato.
Fatato è il brando, ed esso avea gran forza,
Ma a quella bestia non taccò la scorza.
Il cocodrilo ad Aquilante volta,
Ma tanto spaventato è il suo destriero,
Che già non lo aspettò per quella volta,
Nè di aspettarlo gli facea mestiero,
Chè in bocca non gli avria dato una volta,
Ma travalciato in un boccone intiero:
L’omo, il cavallo, l’arme e’ paramenti
Giù serian giti e non toccati e’ denti.
Ma, come io dico, il destriero è smarito,
Fugge correndo e ponto non galoppa;
Quello orrendo animal l’avea seguito,
E quasi il tocca spesso ne la groppa.
Essendogli vicino a men de un dito,
Altro che fare ad Aquilante intoppa,
Chè Orrilo è suscitato e non soggiorna,
Ma con la mazza alla battaglia torna.
Ora Grifone a terra era smontato,
E salta al cocodrilo in su le rene,
E sì pel dosso è via correndo andato,
Che per la croppa al capo se ne viene.2
Saltava il cocodrilo infurïato,
Ma Grifone attaccato a lui se tiene,
Chè ad ambe man l’ha preso per il naso:
Mai non fu visto il più stupendo caso.
- ↑ Mr. e P. omm. e.
- ↑ T. e Mr. coppa.